Il messaggio più importante, per tutti i genitori e per chiunque si prenda cura di un bambino da 0 a 12 mesi, è che il sonno a “pancia in giù” o posizione prona aumenta fino a 18 volte il rischio di morte improvvisa.
E’ vero ciò che lamentano i genitori, ossia che i bambini che dormono supini :
tendono a piangere molto di più. Appare anche che molti bambini “difficili da lenire” quando sono posti in posizione prona sembrano calmarsi e riescono facilmente ad addormentarsi.
si svegliano con maggiore frequenza
Un’altra cosa nota è anche che i neonati addormentati in posizione prona mantengono più calore di quando sono posti in posizione supina.
Tuttavia, NON si deve assolutamente cedere, in quanto mettere il bambino a pancia in giù comporta l’esposizione a questi rischi, in quanto:
aumenta maggiormente la frequenza di apnee (pause nella respirazione)
aumenta la probabilità di respirare l’aria espirata, il che può abbassare i livelli di ossigeno e aumentare quelli di anidride carbonica.
aumenta la temperatura corporea .
RICORDA: E’ assolutamente importante posizionare il tuo bambino SUPINO per evitare di esporlo a rischi quali la SIDS e altri eventi correlati al sonno.
Non è necessario utilizzare alcun tipo di dispositivo o attrezzatura o metodi “fai da te” (come ad esempio le coperte arrotolate). È molto più sicuro per il tuo bambino essere posto nella sua culla semplicemente con un lenzuolo e una copertina o in alternativa un sacco nanna senza ulteriore biancheria o altri accessori che potrebbero risultare pericolosi e porre il bambino a rischio di eventi accidentali come il soffocamento o un asfissia accidentale . Ricordiamo che man mano che il tuo bambino cresce avrà anche una maggiore autonomia motoria che gli permetterà di muoversi e rotolare quindi meno articoli e accessori saranno presenti in culla maggiore sarà la sicurezza per il tuo bambino .
A volte siamo contattati da genitori che ci comunicano che il loro bambino preferisce dormire prono. Se a un bambino viene data una scelta, potrebbe sicuramente preferire di dormire a pancia in giù, ma purtroppo questo non è una prassi sicura!
Questo è il motivo per cui incoraggiamo tutti i genitori a seguire i consigli per un Sonno Sicuro già dal primo giorno di vita del bambino. Abituare un bambino a dormire supino una volta che lui ha dormito in posizione prona potrebbe essere difficile ma risulta fondamentale correggere tale abitudine , quindi non demordere perchè con un pò di pazienza riuscirai ad abituarlo..
Molti genitori avranno dormito in posizione prona o in posizione laterale quando erano bambini, cosi come veniva consigliato in passato (circa 20 anni fa). Tuttavia, da allora la ricerca ha dimostrato che la possibilità di un evento SIDS è molto più alta quando un bambino viene messo in posizione diversa da quella supina. Infatti quello che è certo che nei primi anni ’90 c’erano migliaia di bambini in tutto il mondo che morivano improvvisamente e inaspettatamente ogni anno, solo dalla diffusione delle Campagne “Back to sleep” il numero di decessi ha subito un notevole decremento.
Alcuni genitori temono che dormendo il loro bambino sulla schiena correranno un rischio maggiore di soffocare a causa del rigurgito. Tuttavia, nessuna prova scientifica esiste a dimostrazione di questa possibilità, e ciò che oggi sappiamo con certezza è che i bambini dormono molto più sicuri sulla schiena.
Alcuni bambini prematuri trascorrono un po ‘di tempo in una Terapia Intensiva Neonatale dove potrebbero essere posti a dormire in posizione prona per motivi medici. Ricorda che i bambini nelle unità neonatali sono costantemente sorvegliati da personale specializzato e dotati di opportuni strumenti medici per la loro sorveglianza durante il sonno.
Al rientro a casa il tuo bambino dovrà dormire esclusivamente in posizione supina.
I bambini crescono e questo comporta anche la loro capacità di muoversi a loro piacimento rimane pertanto la paura dei genitori su come mantenere il SONNO SICURO.
Premesso che la posizione ideale per la sicurezza del bambino da 0 a 12 mesi durante il sonno è solo la posizione SUPINA, risulta del tutto naturale che i genitori riescano a gestire il bambino in questa posizione finché non ha una sua autonomia di movimento. Seppure consigliabile di tenere il tuo bambino supino aiutandolo con un sacco nanna o semplicemente posizionando il bambino con i piedi in fondo alla culla e coprirlo con biancheria da letto (lenzuolo e coperta , in base alla stagione in cui ci troviamo) ad altezza torace , ben tesa e riposta sui tre lembi sotto il materasso , spesso non è possibile perché il bambino ha un età che va oltre il 7 mese.
Per questo bisogna tenere presente che il rischio SIDS è molto alto tra il 2 e il 4 mese (periodo in cui bisogna adottare la prevenzione a 360° nell’ integrità delle sue raccomandazioni ) ma dopo tale età il bambino inizia ad avere una sua autonomia psicomotoria , infatti via via che si avvicina al 6° mese completa anche lo sviluppo cerebrale .
Dal 5° mese in poi occorrerebbe avere sempre l’ accortezza di posizionare il bambino a pancia in su e verificare le sue capacità di autogestione motoria ossia la facilità di passare da una posizione supina a prona e viceversa in maniera autonoma.
Qualora il bambino non manifesti alcuna difficoltà nei movimenti e nell’autogestire il passaggio da una posizione all’altra , non occorrerà continuare a correggere la posizione da lui scelta, anche se è fondamentale che chiunque si occupi delle sue cure lo posizioni sempre a pancia in su .
ATTENZIONE : Da questo momento è ancora maggiore l’attenzione che occorre rivolgere al mantenimento di uno spazio di sonno sicuro. Si ricorda che a questa età, pur diminuendo il rischio SIDS, aumentano altri rischi correlati al sonno come il soffocamento accidentale.
Si suggerisce di aiutare il bambino nello sviluppo muscolare (collo, braccia e spalle) abituandolo già da subito agli esercizi descritti nella voce “Tummy Time” . Questi esercizi permetteranno al bambino di avere una maggiore gestione dei movimenti e aumenteranno i suoi riflessi in modo da permettere una autonomia nella gestione di situazioni che potrebbero causare difficoltà respiratorie.
Si ricorda che non tutti i bambini sono uguali quindi occorre osservare le capacità e la maturità psicomotoria del nostro bambino.