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Epidemiological Surveillance for Sudden Unexpected Infants Death (SUID) in Piedmont Region: since 2004 a useful tool for prevention and for national and international comparisons

Authors: Silvia Noce 1, Alessandro Vigo 2, Giulia Costagliola 3, Giovanni Botta 4, Marco Forni 4, Daniela Palladin 5, Roberto Testi 6, Silvana Malaspina 7
Affiliations:
1. Centre for Pediatric Sleep Medicine and for SIDS, Ospedale Infantile Regina Margherita, Città della Salute e della Scienza di Torino
2. Dipartimento Materno Infantile, ASL CN2, Ospedale Pietro e Michele Ferrero di Verduno
3. S.C. Pediatria, ASL TO4, Ospedale di Chivasso
4. SUID/SIDS Multidisciplinary Committee, Piedmont Region
5. S.C. Anatomia Patologica, ASL Città di Torino
6. Dipartimento di Prevenzione, ASL Città di Torino
7. S.C. Distretto Sud Est, ASL Città di Torino

Sorveglianza Epidemiologica per la Morte Improvvisa Inaspettata del Lattante (SUID) nella Regione Piemonte: dal 2004 uno strumento utile per la prevenzione e per confronti nazionali e internazionali.

Dal 2004 il Piemonte ha attivato una sorveglianza epidemiologica sulla Morte Improvvisa Inaspettata del Lattante (SUID), grazie alla stretta collaborazione tra il Centro per la medicina del sonno pediatrica e per la SIDS e le Unità Sanitarie Locali. In questo articolo vengono descritti il protocollo e i risultati ottenuti nel periodo 2004-2020.

METODI

Tutti i decessi di bambini di età compresa tra 0 e 24 mesi vengono sottoposti a un processo di valutazione standardizzato, applicato ai casi identificati attraverso i certificati di morte e quelli gestiti in tempo reale. Se la causa del decesso non è chiara sul certificato, viene considerata come SUID e indagata. Nei casi di SUID, la referente locale per la SIDS raccoglie i dati clinici, i referti del medico legale e dell’autopsia, che vengono inviati al coordinatore epidemiologico a Torino. I dati raccolti vengono revisionati da un comitato multidisciplinare e classificati utilizzando i criteri di Krous e, dal 2016, i criteri CDC. Tutti i casi di SUID seguono lo stesso processo diagnostico, in linea con il sistema Avon.

RISULTATI

Nel periodo considerato sono avvenuti 1610 decessi (corrispondente tasso di mortalità 2,72 ‰ nati vivi). Tra i casi analizzati, 431 (27%) presentavano diagnosi poco definite sui certificati di morte, ma il 70% di essi è stato successivamente riclassificato indicando cause specifiche di morte. Gli altri 127 casi sono stati classificati come SUID (tasso di mortalità dello 0,21 ‰). Utilizzando i criteri di Krous abbiamo identificato 25 casi di SIDS 1B e 25 casi di SIDS 2; non sono stati trovati casi di SIDS 1A. Il 45% dei casi (57) si è rivelato essere una morte improvvisa spiegata. La classificazione CDC è stata applicata a 38 casi SUID avvenuti tra il 2016 e il 2020: 14 casi (37%) sono avvenuti in un ambiente di sonno non sicuro; 4 di questi 14 decessi sono stati attribuiti all’asfissia. Nella popolazione di cittadini stranieri si è osservata una mortalità e un tasso di SUID quasi doppio.

CONCLUSIONI

Questa sorveglianza, utilizzando un’indagine retrospettiva e in tempo reale, ha permesso una valutazione accurata dei casi di SUID a costi gestibili, integrando i principali sistemi di classificazione per i confronti con i registri nazionali e internazionali. I dati hanno fornito preziose informazioni per misure di prevenzione mirate.