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SUDC

La sigla SUDC è l’acronimo dell’espressione inglese Sudden Unexplained Death in Childhood: indica, cioè, la morte inspiegabile e improvvisa del bambino dopo i 12 mesi di vita. Si differenzia, per questo, dalla SUID, cioè la morte inspiegabile e improvvisa del lattante tra il primo e il dodicesimo mese di vita. Ciò che contraddistingue la SUDC è, appunto, la sua inspiegabilità: anche dopo l’autopsia e un’accurata indagine non si è in grado di individuare la causa del decesso. Allo stato attuale la ricerca scientifica non è ancora riuscita a identificare con certezza le caratteristiche comuni e i fattori di rischio della SUDC; per questo non è possibile delineare delle strategie di prevenzione precise.

Che differenza c’è tra SIDS e SUDC

Dal punto di vista concettuale, la SUDC è paragonabile alla SIDS, la Sudden Infant Death Syndrome: in entrambi i casi si tratta di una morte in culla (o, comunque, nel sonno). La differenza tra le due circostanze è correlata, come si è detto, all’età della vittima. La frequenza della SUDC non è molto elevata: 1.2 casi ogni 100mila bambini. Per il momento non è possibile affermare con certezza quali siano le cause del fenomeno, anche se le ricerche si concentrano soprattutto sulle aritmie cardiache. Sono oggetto di indagine, inoltre, possibili connessioni con anomalie dell’ippocampo e con convulsioni febbrili.

La frequenza della SUDC

La SUDC è meno frequente rispetto alla SIDS: 1.2 decessi ogni 100mila bambini nel primo caso, 54 decessi ogni 100mila bambini nel secondo caso. Parlare di morte in culla per la SUDC potrebbe apparire improprio: in particolare, i decessi avvenuti nella culla riguardano solo il 54 per cento dei casi, mentre nel 36 per cento delle circostanze la morte si è verificata in un letto tradizionale.

Da quanto tempo si parla di SUDC

Gli studi scientifici relativi alla SUDC sono ancora pochi e non esaustivi per il semplice motivo che è da poco tempo che all’interno della comunità scientifica si è iniziato ad affrontare questo argomento. Una pietra miliare da questo punto di vista può essere individuata nella presentazione del dottor Henry Krous intitolata “Post-infancy SIDS: Is it on the rise?”, resa nota in occasione della SIDS Alliance National Convention di Atlanta, in Georgia, nel 1999. La prima definizione di SUDC, tuttavia, è arrivata solo 6 anni più tardi, in “Pediatric and Developmental Pathology”, pubblicazione del 2005.

L’epidemiologia

Prendendo in esame i dati epidemiologici relativi alla SUDC, si rileva che il 10 per cento delle vittime era stato lasciato nel letto in posizione supina; il 3 per cento in posizione prona; il 2 per cento in posizione laterale. Tuttavia, nell’89 per cento dei casi il bambino morto viene trovato a pancia in giù. La posizione del viso è rivolta verso il basso nel 10 per cento dei casi e di lato nell’8 per cento. In 3 casi su 100, la SUDC si è manifestata in occasione del co-sleeping, e cioè mentre il bambino dormiva in compagnia dei genitori. Un eccesso di sudorazione è stato riscontrato in 1 caso su 100.