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investimenti

La Genetica è un campo in continua evoluzione e dal 2022 sono nate le raccolte fondi destinate agli importanti investimenti per continuare ad approfondire le nostre conoscenze .

La ricerca genetica è un ambito fondamentale per comprendere le cause di tutte le morti improvvise e inaspettate in gravidanza e nella prima infanzia. Aiutarci a possedere armi personalizzate per le famiglie puo’ garantire la vita dei futuri bambini. Grazie alle nuove tecnologie e ai risultati finora ottenuti , il prossimo anno ci aspettiamo importanti progressi nel campo della genetica medica e nella lotta contro la “stillbirth o natimortalità”

ricerca preliminare

Al fine di ampliare la casistica preliminare, e dunque rafforzare i dati e la significatività statistica delle
osservazioni, nella seconda fase dello studio si propone di analizzare una nuova casistica di 20 campioni con le stesse caratteristiche della prima tranche (ovvero campioni paraffinati di nati morti tardivi con alterazioni del tronco encefalico), già preselezionati in collaborazione con il Centro “Lino Rossi”.

Su questi nuovi campioni verranno eseguite analisi di sequenziamento dell’esoma, del genoma mitocondriale e della metilazione LINE-1. Inoltre, sarà validato ed impiegato un nuovo test in grado di valutare il livello di metilazione del DNA mitocondriale.

approfondimenti

Attraverso la collaborazione con l’Associazione SUID & SIDS Italia, ci aspettiamo di ottenere risultati significativi che potranno essere condivisi attraverso almeno due pubblicazioni scientifiche su riviste ‘peer-reviewed’. Questo rappresenta un importante traguardo nel campo della medicina prenatale e perinatale, e prevediamo di svolgere la prima pubblicazione nel primo semestre del 2025 e la seconda all’inizio del 2026.

Inoltre, i risultati dello studio saranno presentati in anteprima alla prossima conferenza ISPID a San Diego, che si terrà dal 9 al 12 ottobre 2025. Inoltre, valuteremo ulteriori opportunità di presentazione dei nostri risultati in altri congressi medici relativi alla medicina prenatale e perinatale. Questo ci permetterà di espandere la conoscenza sui nostri risultati e di continuare a promuovere la nostra missione di salvaguardare la vita dei bambini.

AIUTACI IN QUESTA SFIDA DONANDO LA POSSIBILITA’
DI FAR VINCERE LA VITA !

Nel 2022 abbiamo promosso un importante Progetto di Ricerca Preliminare che mira a contrastare gli eventi improvvisi e inaspettati che causano la morte di un bambino durante la gravidanza.

La morte endouterina fetale (MEF) interessa circa 1/160 nati (Hoyert DL, Gregory EC, 2014). Ogni anno, in tutto il mondo, muoiono in utero almeno 2,6 milioni di bambini e circa 1,2 milioni avvengono durante il travaglio e il parto, nella maggior parte dei casi si tratta di bambini a termine che potrebbero essere salvati con cure di opportuna qualità. Questi eventi sono ancora un forte tabù nella società, ma è necessario parlarne, istituire politiche adeguate e mirare alla prevenzione di tutti quelli che potrebbero essere prevenuti. La sofferenza che investe questi genitori è spesso ignorata o silenziata dall’indifferenza della comunità e soprattutto dalle politiche che non mirano a supportare studi adeguati per aumentare le possibilità di prevenzione. La MEF comporta costi sociali significativi in termini di supporto psicologico e assistenziale e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la riduzione del tasso di natimortalità sarà un obiettivo strategico per il 2030.

La morte improvvisa e inaspettata del lattante (MEF) è uno dei più drammatici eventi che possono colpire una famiglia. Nonostante i notevoli progressi della medicina, infatti, ancora oggi non si conoscono le cause esatte che possono portare alla morte improvvisa di un bambino nel periodo perinatale o nei primi due anni di vita. Le principali cause di MEF sono legate ai problemi della piastrick e del colpo della luna, alle infezioni, alle malformazioni congenite e alle patologie della madre durante la gravidanza. Tuttavia, in almeno il 25-60% dei casi, non è possibile individuare una causa specifica. È quindi importante comprendere le motivazioni alla base dell’evento sia dal punto di vista psicologico e relazionale, sia per pianificare eventuali gravidanze future e valutare il rischio di ricorrenza. Attualmente, le conoscenze riguardo al ruolo dei fattori genetici nella MEF sono ancora molto limitate. Solo una piccola percentuale di casi (6-13%) ha anomalie cromosomiche evidenti. Tuttavia, grazie alle recenti scoperte nel campo della genetica, è possibile utilizzare tecniche di indagine più avanzate, come il cariotipo molecolare e il sequenziamento dell’esoma, per individuare eventuali varianti genetiche responsabili della MEF. Purtroppo, le attuali linee guida per l’esame anatomo-patologico e genetico sono ancora poco dettagliate e non coprono tutte le possibili situazioni. È quindi necessario uno sforzo maggiore per sviluppare e implementare nuove tecnologie che possano identificare sia riarrangiamenti cromosomici che varianti a singolo nucleotide. Solo così si potrà aumentare l’efficacia delle diagnosi e fornire una risposta ai genitori che si trovano ad affrontare questa tragica perdita

RELAZIONE ATTIVITÀ SCIENTIFICA 31 ottobre 2024

PROGETTO “VALIDAZIONE DI UN PROTOCOLLO DI SEQUENZIAMENTO DELL’ESOMA
IN CAMPIONI DI TESSUTI AUTOPTICI PARAFFINATI DI FETI NATI MORTI”
E PROSPETTIVE DELLO STUDIO

Nel periodo Aprile 2023 ̶ Settembre 2024 , grazie al contributo liberale dell’Associazione “SUID & SIDS ITALIA ONLUS” il Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università degli Studi di Pavia ha avviato, con finalità di ricerca scientifica, indagini genetiche mediante metodiche di sequenziamento di ultima generazione (Next Generation Sequencing, NGS) di campioni di feti nati morti, raccolti attraverso la collaborazione con il Centro di Ricerca “Lino Rossi” dell’Università Statale di Milano in un arco temporale di 10 anni .

Oltre all’analisi dell’esoma (Whole-Exome Sequencing, WES) sono state eseguite indagini volte ad esplorare il contributo del genoma mitocondriale (mtDNA) e di specifiche alterazioni dei livelli di metilazione in regioni genomiche LINE-1/L1 (Long interspersed nuclear element-1).

Queste analisi sono state completate in una casistica preliminare di 25 campioni autoptici, appartenenti a nati morti tardivi, ovvero a partire dalla 28° settimana di gestazione, e con peculiari malformazioni del tronco encefalico (e, in taluni casi, anomalie del sistema di conduzione cardiaco). I dati preliminari del sequenziamento dell’esoma sono stati presentati, in forma di comunicazione orale, nel corso della conferenza internazionale ISPID (International Society for the Study and Prevention of Perinatal and Infant Death) del 2023 (Firenze, 6-8 ottobre 2023).

Le analisi finora condotte dimostrano come l’analisi dell’esoma possa essere impiegata per l’identificazione di varianti genetiche a partire da materiale autoptico archiviato in paraffina, anche a distanza di molti anni dalla morte del feto.

I primi studi della ricerca preliminare “Un seme di Speranza” sono stati presentati alla Conferenza Internazionale ISPID 2023 avvenuta in Italia a Firenze

Brainstem anomalies in stillbirth: a neuropathological and genetic preliminary study

Edoardo Errichiello,1,2,3 Agnese Spennacchio,1 Mauro Lecca,1 Graziella Alfonsi,4 Patrizia Leonardi,4 Giulia Ottaviani4

1 Medical Genetics Unit, Department of Molecular Medicine, University of Pavia, Pavia, Italy

2 Neurogenetics Research Center, IRCCS Mondino Foundation, Pavia, Italy

3 SUID and SIDS Italia Onlus, Turin, Italy

4 Lino Rossi Research Center, Anatomic Pathology, Department of Biomedical, Surgical and Dental Sciences, Università degli Studi di Milano, Milan, Italy

OBIETTIVO
Le anomalie del sistema nervoso centrale (SNC) rappresentano una causa comune di natimortalità (SB), soprattutto nel terzo trimestre di gravidanza, essendo rilevate in più di 1/3 dei casi sottoposti ad autopsia fetale e post mortem, o in utero, a risonanza magnetica cerebrale imaging (MRI). I nuclei del tronco cerebrale sono implicati nel controllo di funzioni fisiologiche cruciali durante la vita fetale come la deglutizione, i movimenti respiratori, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. L’“ipotesi del tronco encefalico” implica che la disfunzione di tali regioni anatomiche può aumentare la vulnerabilità alla sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS)/morte improvvisa inspiegabile nell’infanzia (SUDC). Questo studio preliminare combina indagini neuropatologiche e genetiche, nell’ipotesi che SIDS/SUDC e SB possano rappresentare entità eziologiche distinte sebbene in un continuum genotipico e fenotipico dalla vita fetale all’infanzia.
METODI
Abbiamo studiato un sottoinsieme di 29 nati morti (18 maschi e 11 femmine) che mostravano anomalie prominenti del tronco cerebrale, come il nucleo arcuato e l’ipoplasia del complesso pre-Botzinger, mediante sequenziamento dell’intero esoma (WES). I campioni facevano parte del materiale d’archivio raccolto dal Centro Ricerche Lino Rossi tra il 2008 e il 2022. L’analisi istopatologica è stata eseguita su sezioni seriali. Tutte le perdite fetali tranne una si sono verificate dopo 28 settimane di gestazione (media: 38,05; intervallo: 27-41,7). Il DNA genomico è stato estratto da tessuti cerebrali inclusi in paraffina fissati post-mortem in formalina e abbinati a tessuti normali come controlli (timo o tiroide). Dopo un’approfondita valutazione della qualità dei campioni, i campioni di DNA sono stati sottoposti a WES utilizzando il kit Human Core Exome con pannello mitocondriale (Twist Bioscience) su una piattaforma Novaseq6000 (Illumina)
RISULTATI
L’analisi bioinformatica, ancora in corso, si è concentrata su varianti genetiche con una frequenza allelica minore inferiore al 5%, localizzate all’interno di regioni esoniche e di splicing e correlate alla morfologia anormale del tronco cerebrale secondo l’ontologia del fenotipo umano (HPO) e i relativi dati dell’interattoma.

Il futuro nella genetica!
CONCLUSIONI
Questo studio aiuterà a identificare la correlazione delle anomalie neuropatologiche con le basi genetiche e le loro interessanti sovrapposizioni nella SIDS/SUDC.

Nella seconda fase del progetto denominato ‘fase 2’, che partirà da Febbraio 2025, l’obiettivo principale è quello di ampliare la casistica preliminare per ottenere ulteriori dati e confermare la rilevanza statistica delle osservazioni.

Per questo, verrà analizzata una nuova casistica di 20 campioni selezionati in collaborazione con il Centro “Lino Rossi”, tutti con le stesse caratteristiche dei campioni della prima tranche (paraffinizati di nati morti tardivi con alterazioni del tronco encefalico). Le analisi che saranno eseguite su questi nuovi campioni includono il sequenziamento dell’esoma, del genoma mitocondriale e della metilazione LINE-1. Inoltre, verrà utilizzato un nuovo test per valutare il livello di metilazione del DNA mitocondriale.

I risultati di questa attività, sostenuta dall’Associazione, potranno essere oggetto di almeno due pubblicazioni scientifiche su riviste “peer-reviewed” a partire dal primo semestre del 2025. Inoltre, saranno presentati in occasione della conferenza ISPID (San Diego, 9-12 ottobre 2025) e di altri eventi e congressi riguardanti la medicina prenatale e perinatale.

Ricerca GENOMA

Nuovo studio in Genetica anche per i casi SIDS

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